Page 263 - Jane Eyre
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— E che cosa avete fatto durante la mia assenza?
— Niente di particolare; ho continuato a dar lezione
ad Adele.
— E vi siete fatta anche più pallida; me ne sono ac-
corto subito. Ditemi che cosa avete.
— Non ho niente, signore.
— Vi siete forse raffreddata in quella notte in cui mi
avete coperto d'acqua?
— No, davvero.
— Ritornate in sala; siete uscita troppo presto.
— Sono stanca, signore.
Mi guardò per un momento.
— E un poco triste, — aggiunse. — Che cosa avete?
Ditemelo, ve ne prego.
— Niente, niente, signore, non sono triste.
— Sono sicuro del contrario. Siete tanto triste che una
parola basterebbe ad empirvi gli occhi di lagrime. Guar-
date, eccone già una che brilla e si muove sulle vostre
ciglia. Se avessi tempo, se non temessi di veder compa-
rire qualche serva curiosa, saprei da che cosa dipende
questa tristezza. Andiamo, per stasera vi scuso, ma sap-
piate che fino a tanto che i miei ospiti rimangono qui, vi
chiedo di venire in sala tutte le sere; lo desidero viva-
mente; fatelo, ve ne prego. Ora andate e mandate Sofia a
prendere Adele. Buona sera, mia....
Si morse le labbra e mi lasciò bruscamente.
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