Page 258 - Jane Eyre
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faceva presa su di lei, ma madame Joubert! Vedo ancora
la sua collera, quando dopo aver rovesciato il tè, smi-
nuzzato i crostini, gettato i libri per aria ci mettevamo a
far baccano con i leggii, le righe, le molle e la paletta.
Teodoro, vi rammentate di quei giorni di allegria?
— Sì, certo, — rispose lentamente lord Ingram. — E
la povera vecchia soleva dirci che eravamo cattivi.
"Allora le facevamo lunghe prediche per provarle che
era una presunzione da parte sua, essendo tanto ignoran-
te, di voler istruire fanciulli intelligenti come noi.
— Sì, e vi rammentate, Teodoro, che vi aiutavo a per-
seguitare anche il vostro precettore, signor Virming, col
viso color siero. Gli avevamo messo il soprannome di
pastore malato di pipita. Lui e la signorina Wilson pre-
sero la libertà di amarsi, o almeno Teodoro ed io lo sup-
ponemmo; avevamo sorpreso fra loro uno scambio di
occhiate dolci e certi sospiri, che attribuivamo alla pas-
sione amorosa.
"Vi assicuro che il pubblico fu subito informato della
nostra scoperta e fu un mezzo per liberarci da quella ca-
tena di schiavitù. Appena mamma lo seppe, disse che
era immorale; non è vero, mamma?
— Sì, carina, e non avevo torto. Vi sono mille ragioni
perché in una casa ben regolata non si debba far nascere
amore fra un'istitutrice e un precettore. Prima....
— Oh! madre graziosa, risparmiateci l’enumerazione
di quelle ragioni! del resto le sappiamo a mente: cattivo
esempio per l'innocenza dei bambini; negligenza conti-
nua da parte dell’istitutrice e del precettore; alleanza e
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