Page 257 - Jane Eyre
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Suppongo che le facesse notare la presenza di una
           persona appartenente a quella razza, sulla quale aveva
           lanciato il suo anatema.
              — Tanto meglio, — rispose la nobile dama. — spero
           che le gioverà!
              Poi aggiunse più piano, ma in modo però che le paro-
           le giungessero fino a me:
              — L'ho già esaminata: sono buon giudice delle fiso-
           nomie, e nella sua leggo tutti i difetti caratteristici delle

           istitutrici.
              — E quali sono? — domandò a voce alta il signor
           Rochester.
              — Ve li dirò a quattr'occhi, — rispose ella scrollando
           tre volte il turbante in modo significativo.
              — La mia curiosità sarà svanita allora; vorrei che
           l'appagaste subito.
              — Domandatelo a Bianca, è più vicina a voi e ve lo
           potrà dire.
              — Oh! non mi date quest'incarico, mamma. Non ho,
           del resto, che dire altro che una parola su quella genia,
           ed è che non può far altro che nuocere.
              "Non dico che le istitutrici mi abbiano fatto molto
           soffrire; anzi Teodoro ed io non abbiamo risparmiato di-
           spetti alle nostre governanti, Maria era troppo apatica
           per prendere parte attiva ai nostri complotti.
              "A madame Joubert specialmente ne abbiamo fatte
           delle belle. La signorina Wilson era una povera creatura
           malata e triste e non meritava che ci dessimo pena per
           ravvivarla, la signora Grey era dura e insensibile e nulla


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