Page 253 - Jane Eyre
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nata, eppure ne beve l'acqua come se fosse un nettare di-
vino.
È vero che ciò che pare brutto a certuni, può parer
bello ad altri.
Il viso scolorito e olivastro del signor Rochester, la
sua fronte quadrata e potente, i suoi sopraccigli neri, i
suoi occhi profondi, i tratti marcati, la bocca dura, in-
somma l'espressione risoluta ed energica del volto non
rispondeva alle regole sulla bellezza, ma per me il suo
viso era più che bello, mi attraeva e mi dominava.
Non avevo voluto amarlo, avevo fatto quanto stava in
me per cacciare dal mio cuore le prime illusioni dell'a-
more, ma appena lo rivedeva tutte le impressioni si ride-
stavano in me con nuova forza.
Egli si era impossessato dei miei sentimenti e mi co-
stringeva ad amarlo senza neppur badare a me.
Lo paragonavo ai suoi ospiti. Che cosa valeva la gra-
zia elegante dei giovani Lynn, il languore signorile di
lord Ingram e anche la compostezza militare del colon-
nello Dent dinanzi allo sguardo del signor Rochester
pieno di forza inusitata e di potenza naturale?
Il loro aspetto, l'espressione dei loro volti, non desta-
va in me nessuna simpatia, eppure tutti li giudicavano
belli e attraenti, mentre si diceva che il signor Rochester
avesse i tratti neri e lo sguardo cupo.
Li sentii ridere. La candela aveva tanto animo nella
sua luce, quanto essi nel sorriso.
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