Page 256 - Jane Eyre
P. 256
— E allora perché avete preso cura di quella bambo-
la? — disse, accennando Adele. — Dove l'avete scova-
ta?
— Non l'ho scovata, me l'hanno affidata.
— Avreste dovuto metterla in un istituto.
— Non potevo, sono troppo cari.
— Ma mi pare che abbiate un'istitutrice; ho visto
qualcuno con la vostra pupilla; se ne è forse andata? No,
è là, dietro la tenda. Certo la pagate, e siccome dovete
mantenerle tutte e due, non ci sarebbe il tornaconto.
Temevo, o per dir meglio speravo che quella allusio-
ne alla mia presenza spingerebbe il signor Rochester a
guardare dal mio lato, e involontariamente mi rincantuc-
ciai sempre più, ma egli non voltò l'occhio.
— Non ci avevo pensato, — disse con indifferenza,
guardando dinanzi a sé.
— No, voi non pensate mai all'economia, né alle cose
assennate. Se sentiste mamma parlare delle governanti!
Mary e io ne abbiamo avute almeno una dozzina; la
metà erano pessime, le altre ridicole, tutte insopportabi-
li; non è vero, mamma?
— Che cosa avete detto, carina?
La ragazza ripetè la domanda.
— Mia carissima, non parlate d'istitutrici; quella pa-
rola mi turba. Ho sofferto il martirio per la loro incapa-
cità e per le loro espressioni. Ringrazio Iddio di non
averne più bisogno.
La signora Dent si curvò allora verso lady Ingram e le
disse qualcosa a voce bassa.
258