Page 259 - Jane Eyre
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confidenze scambievoli; discorsi che ne nascono; inso-
lenza per parte dei maestri, rivolta e insurrezione gene-
rale. Non è così, baronessa Ingram di Ingram-Park?
— Sì, mio bel giglio, avete ragione come sempre.
— Allora è inutile di parlarne più, cambiamo discor-
so.
Amy Eshton non capì queste parole o non volle farci
attenzione, perché esclamò con la sua dolce voce infan-
tile:
— Luisa ed io avevamo il vizio di tormentare la no-
stra istitutrice, ma lei era così buona, che sopportava tut-
to senza irritarsi, non è vero, Luisa?
— Oh! sì. Avevamo un bel rovesciare la sua cassetta
da lavoro, metterle sottosopra i cassetti, non ci serbava
mai rancore, ed era così buona che ci dava tutto quanto
le si chiedeva.
— Forse, — disse la signorina Ingram mordendosi le
labbra ironiche, — forse saremo costrette ad ascoltare
l'enumerazione di tutte le virtù delle governanti! Per evi-
tare questa noia, vi prego di nuovo di voler cambiar di-
scorso. Signor Rochester, approvate la mia petizione?
— Signora, vi approvo su questo punto come su tutti
gli altri.
— Allora, tocca a me a farla eseguire. Signor Edoar-
do, siete in voce oggi?
— Donna Bianca, se lo comandate, sarò in voce.
— Allora, signore, la mia Altezza vi ordina di prepa-
rare i polmoni, che saranno messi a contribuzione per il
mio reale servizio.
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