Page 270 - Jane Eyre
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Scusatemi quest'assurdità apparente; intendo esprime-
re ciò che dico: era brillante, ma non era spontanea; era
bella, attraente, ma povera di mente e il suo cuore era
disseccato, senza aver fiorito rigogliosamente, senza
avere dato frutti.
Non era né buona né originale; ripeteva le belle frasi
imparate nei libri, ma non esprimeva mai un'opinione
propria.
Ella affettava un tono di alto sentimento, ma non sen-
tiva né simpatia, né compassione, non vi era in lei né te-
nerezza né franchezza.
Ella tradiva il suo carattere assai spesso dalla antipa-
tia che dimostrava alla piccola Adele.
Quando la bimba le si accostava, respingevala con un
epiteto ingiurioso; talvolta le ordinava di uscire dalla
stanza o la trattava sempre aspramente e duramente.
Altri occhi, oltre i miei, studiavano le manifestazioni
di quel carattere, le studiavano attentamente, continua-
mente, severamente.
Sì, il signor Rochester, il futuro fidanzato stesso eser-
citava sulla signorina Bianca una continua sorveglianza
e quella coscienza chiara e netta dei difetti della sua
cara, quella completa mancanza di passione rispetto a
lui, erano per me una continua e sempre nuova tortura.
Vedevo che l'avrebbe sposata per ragioni di famiglia,
o forse per ragioni politiche, perché gli conveniva la si-
tuazione di lei e le attinenze che aveva.
Sentivo che non le aveva dato il suo amore, e che ella
non era capace di conquistare mai quel prezioso tesoro.
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