Page 275 - Jane Eyre
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forte, poi andò a prendere un romanzo e si buttò sul
sofà, preparandosi a passare, leggendo, le ore dell'assen-
za.
Tutta la casa era silenziosa; soltanto di tanto in tanto
udivansi allegre risate echeggiare nella sala del biliardo.
Annottava, e già era suonata la campana per annun-
ziare alle signore di andare a vestirsi, quando Adele, che
era in ginocchio davanti alla finestra del salotto, escla-
mò: — Ecco il signor Rochester!
Mi volsi.
Bianca Ingram erasi alzata e tutte guardarono verso la
finestra, perché in quel momento si udirono scricchiola-
re le ruote di una carrozza nel viale del castello, e acco-
starsi una sedia di posta.
— Perché torna in carrozza? — disse Bianca — è
partito a cavallo e Pilato lo accompagnava; che cosa ne
ha fatto del cane?
Nel dir questo si accostò, senza badare a me, alla fi-
nestra, ed io, per non essere urtata, dovetti prontamente,
per farle posto, gettarmi da un lato.
La sedia di posta si era fermata, il conduttore suonò, e
scese di carrozza un signore vestito da viaggio.
Era uno straniero alto ed elegante.
— Che noia! — esclamò Bianca Ingram. — E voi,
scimmietta insopportabile, — aggiunse volgendosi a
Adele, — chi vi ha messo alla finestra per dar notizie
false?
Poi gettò uno sguardo dispettoso su di me, come se
fossi responsabile dell'errore.
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