Page 246 - Jane Eyre
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— La vedrete stasera. Ho detto al signor Rochester
che Adele desiderava di veder le signore, e mi ha rispo-
sto: "Ebbene, che venga in sala dopo pranzo e dite alla
signorina Eyre di accompagnarla."
— L'ha detto per semplice cortesia, ma non vi andrò,
— risposi.
— Gli ho fatto osservare che non eravate avvezza a
veder gente, e che vi farebbe pena di comparire in mez-
zo ad estranei, ed egli ha risposto col suo tono asciutto:
"Sciocchezze! Se fa resistenza, ditele che lo desidero, e,
se non viene, andrò io a prenderla."
— Non gli procurerò questa noia, — risposi. — An-
drò, perché devo, ma mi fa pena. Vi sarete, signora Fair-
fax?
— No, ho chiesto di non presentarmi. Ecco come bi-
sogna fare per evitare un'entrata cerimoniosa, che è mol-
to spiacevole. Andrete in sala prima che le signore si
sieno alzate da tavola, e vi metterete in un canto. Non
occorre che restiate molto quando i signori le avranno
raggiunte. Basta che il signor Rochester vi veda.
— Credete che tutta questa gente rimarrà a lungo alla
villa?
— Una settimana o due. Dopo Pasqua, sir John Lynn,
che è stato nominato membro del comune di Millcote,
andrà in città e credo che il signor Rochester ve lo ac-
compagni, perché mi fa specie che abbia fatto un sog-
giorno così lungo a Thornfield.
Vedevo giungere con timore il momento in cui avrei
dovuto andare in sala.
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