Page 242 - Jane Eyre
P. 242

Andai io pure alla finestra nascondendomi dietro le
           tende per vedere senza esser veduta.
              I dieci minuti di John mi parvero molto lunghi, ma
           alla fine si udì un rumore di ruote.
              Quattro cavalieri galoppavano avanti, dopo venivano
           due carrozze scoperte, nelle quali scorsi veli e piume
           ondeggianti.
              Due fra i cavalieri erano giovani e belli, nel terzo ri-
           conobbi il signor Rochester, montato su Mesrour, il suo

           cavallo nero, e accompagnato da Pilato, che gli saltava
           davanti; accanto a lui vi era una signora giovane, con
           un'amazzone rossa che toccava quasi terra.
              A traverso il velo vidi la ricca capigliatura d'ebano.
              — La signorina Ingram! — esclamò la vedova, e sce-
           se rapidamente.
              La cavalcata volse l'angolo della casa e la perdei di
           vista.
              Adele voleva scendere, ma io la presi sulle ginocchia
           e le feci capire che né ora né mai ella non doveva andare
           a vedere le signore, se il suo tutore non la faceva chia-
           mare, e aggiunsi che egli sarebbe andato in collera, se
           mi avesse disubbidito; pianse un poco, io feci la seria ed
           ella finì per consolarsi.
              Si udiva un lieto vocio nella sala; le voci gravi degli
           uomini si univano armoniosamente a quelle argentine
           delle signore, poi passi leggieri salirono la scala; s'inte-
           sero nel corridoio gaie risate, le porte furono aperte e ri-
           chiuse e tutto, per un po' di tempo, tornò nel silenzio.




                                         244
   237   238   239   240   241   242   243   244   245   246   247