Page 244 - Jane Eyre
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Vidi, dal mio nascondiglio, che erano riccamente ve-
           stite.
              Poi si dileguarono nella scala, lasciandomi negli oc-
           chi una visione di eleganza.
              Adele aveva socchiusa la porta e s'era messa a guar-
           dare.
              — Oh che belle signore! — esclamò. — Come sarei
           contenta di andare con loro! Credete che il signor Ro-
           chester mi faccia chiamare....

              — Non lo sperate, le vedrete forse domani. Ecco il
           vostro desinare.
              Siccome Adele aveva molto appetito, fu per un mo-
           mento distratta dal pollo e dai pasticcini.
              Avevo fatto bene ad andare in dispensa a prendere
           quelle provviste, se no nessuno avrebbe pensato a noi.
              Erano le nove passate quando gli ospiti si alzarono da
           tavola, e alle dieci appena i servi portavano via le tazze
           del caffè.
              Permisi a Adele di star levata fino a tardi, perché di-
           ceva che non si sarebbe potuta addormentar finché non
           cessavano di aprire e chiudere le porte del piano di sot-
           to.
              Le raccontai tante novelle, poi per distrarla la condus-
           si nel corridoio.
              Il lampadario del vestibolo era acceso, e affacciandosi
           alla scala poteva veder passare i servi. Sul tardi si udiro-
           no a un tratto le note del pianoforte, che era stato portato
           in sala. Ci sedemmo sugli scalini per ascoltare.




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