Page 235 - Jane Eyre
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e diviso, e, se è tale, simile a un fuoco fatuo, smarrirla in
           un labirinto di dolori senza uscita.
              — Odi, Jane Eyre, la tua sentenza: domani prenderai
           uno specchio e farai fedelmente il tuo ritratto, senza
           omettere un solo difetto, senza addolcire nessuna linea
           dura, senza trascurare nessuna spiacevole irregolarità.
           Sotto vi scriverai:
              "Ritratto di una istitutrice brutta, povera e senza atti-
           nenze di famiglia."

              — Poi prenderai una tavoletta d'avorio, e ne hai una
           pronta nella scatola di disegno, mescolerai sulla tavoloz-
           za i colori più freschi e più delicati, disegnerai il volto
           più grazioso che ti rappresenterà la fantasia, e lo dipin-
           gerai secondo i dati che ti ha forniti sulla signorina In-
           gram la signora Fairfax.
              "Non dimenticare i riccioli neri e il tipo orientale nel
           ritratto.
              "Come! pensi a prendere per modello il signor Ro-
           chester? No, nessuna disperazione, nessun sentimento:
           voglio buon senso e risolutezza.
              "Rammentati i tratti nobili e armoniosi, il collo di ci-
           gno e la vita di silfide; poni in mostra un braccio roton-
           do e una mano delicata; non dimenticare né l'anello di
           brillante, né il braccialetto d'oro; riproduci la sciarpa co-
           lor ambra e i fiori nei capelli, poi scrivi sotto alla minia-
           tura: "Bianca, signorina compita, appartenente a fami-
           glia nobile." "E se in avvenire ti venisse in testa che il
           signor Rochester pensa a te, paragona i due ritratti e di' a
           te stessa: "È probabile che il signor Rochester potrebbe


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