Page 227 - Jane Eyre
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— Non credo, signorina, che il nostro padrone in quel
pericolo si sia messo a ridere; ve lo sarete sognato.
— No! — risposi vivamente, perché ero indignata
della freddezza di quella donna, che mi avvolse di nuo-
vo in uno sguardo scrutatore.
— Avete detto al padrone di aver sentito ridere? —
mi domandò.
— Non ho avuto occasione di vederlo stamane.
— Non avete pensato ad aprir la porta per guardare
nel corridoio?
Pareva che m'interrogasse per istrapparmi particolari
che non volevo darle.
Pensai che dal momento che fosse venuta a sapere
che conoscevo e sospettavo il suo delitto, avrebbe volu-
to vendicarsi e mi tenni in guardia.
— Al contrario; ho messo il chiavistello.
— Non avete dunque l'uso di metterlo prima di anda-
re a letto?
— Demonio! — pensai, — vuol conoscere le mie
consuetudini per architettare il suo piano.
L'indignazione fu di nuovo più forte della prudenza e
risposi con asprezza:
— Fin qui ho dimenticato spesso quella precauzione,
perché la trovavo inutile. Non credevo che si corresse
alcun pericolo a Thornfield. Ma da qui avanti, — ag-
giunsi appoggiando su ogni parola, — veglierò alla mia
sicurezza.
— E avrete ragione, — rispose. — I dintorni sono
tranquillissimi e non ho mai sentito parlar di ladri; ma si
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