Page 225 - Jane Eyre
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abbia pensato al brocchetto. Ma perché non ha svegliato
nessuno? Purché non abbia preso freddo a dormire nella
biblioteca!
Dopo tutte queste esclamazioni rimisero in ordine la
camera, e, quando scesi a pranzo, vidi che i danni erano
stati rimediati; soltanto al letto mancavano le cortine e
Leah lavava i parapetti delle finestre, anneriti dal fumo.
Entrai per parlarle, perché ero curiosa di conoscere la
spiegazione data dal signor Rochester, ma nell'avvici-
narmi a Leah vidi una seconda persona, seduta accanto
al letto, che cuciva le campanelle del cortinaggio: era
Grace Poole.
Era taciturna come sempre e vestita di scuro, con un
grembiule, un fazzoletto bianco e una cuffia.
Pareva completamente assorta nel lavoro, e i suoi
tratti duri e volgari non erano improntati del pallore di-
sperato, che mi sarei aspettata di trovare sul volto di una
donna che aveva tentato di commettere un delitto, e la
cui vittima erasi salvata e avevale dichiarato di conosce-
re il delitto.
Ero meravigliata e confusa.
Ella alzò gli occhi mentre la guardavo; né tremito, né
paura, nulla infine rivelò la commozione, la coscienza di
un fallo, e la paura di esser tradita.
— Buon giorno, signorina, — mi disse nel solito tono
breve e flemmatico; e prendendo un'altra campanella
continuò il lavoro.
— La metterò alla prova, — pensai, perché non pote-
vo persuadermi che fosse così impenetrabile. — Buon
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