Page 221 - Jane Eyre
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— Volete che avverta la signora Fairfax, — gli do-
mandai.
— La signora Fairfax? No, perché destarla? Che fa-
rebbe? Lasciatela dormire.
— Allora vado a destare Leah, John e la moglie.
— No, state qui, avete uno scialle e se sentite freddo
avvolgetevi nel mio mantello e sedetevi su quella pol-
trona. Ora mettete i piedi su questo panchetto per non
bagnarveli. Prendo la candela e vi lascio per pochi mi-
nuti. Rimanete qui fino al mio ritorno, e state tranquilla.
Debbo andar a visitare il terzo piano, ma non vi movete
e non chiamate nessuno.
Uscì, traversò il corridoio, aprì pian piano la porta
della scala e io rimasi al buio.
Tendevo l'orecchio, ma non sentivo nulla.
Dopo un pezzo tornò; era pallido e cupo.
— Ho scoperto tutto, — disse, posando il candeliere
sulla tavola, — era quello che mi ero figurato.
— Come, signore?
Non rispose, ma incrociando le braccia, guardò la ter-
ra.
Dopo alcuni minuti mi disse, con uno strano tono di
voce:
— Avete veduto qualcosa, quando avete aperto la por-
ta della vostra camera?
— Null'altro che il candeliere.
— Avete però udito un riso singolare; non l'avevate
già udito?
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