Page 224 - Jane Eyre
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Di tanto in tanto una brezza destata dalla speranza mi
sosteneva e mi portava trionfalmente alla meta, ma non
potevo raggiungerla neanche colla fantasia, perché un
vento contrario mi allontanava dalla terra, respingendo-
mi in mezzo alle onde.
Invano il buon senso voleva resistere al delirio; la
saggezza alla passione!
Troppo febbricitante per addormentarmi, mi alzai ap-
pena spuntò il giorno.
XVI.
Il giorno seguente a quella terribile notte temevo e
desideravo d'incontrare il signor Rochester; avevo biso-
gno di udire la voce di lui, ma ne temevo lo sguardo.
Al principio della mattina mi aspettavo di vederlo
giungere da un momento all'altro.
Non entrava spesso nel nostro studio, ma ci veniva
qualche volta, e presentivo che quel giorno ci avrebbe
fatta una visita.
Ma la mattina passò come al solito e nulla venne ad
interrompere le lezioni di Adele. Dopo colazione sentii
rumore dalla parte della camera del signor Rochester,
distinguevo le voci della vedova, di Leah, di John e del-
la cuoca.
— Che benedizione, — dicevano, — che il nostro pa-
drone non sia bruciato vivo nel letto. È una imprudenza
di lasciare una candela accesa la notte. Che felicità che
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