Page 220 - Jane Eyre
P. 220
liberalità, finirono per destare il signor Rochester. Me ne
accorsi sentendolo bestemmiare nel trovarsi in un lago.
— C'è un'inondazione? — domandò.
— No, signore, c’è stato un incendio. Alzatevi, siete
salvo, vado a prendere il lume.
— In nome di tutte le fate della Cristianità, siete voi,
Jane Eyre? — mi domandò. — Che cosa avete fatto,
piccola strega? Chi è venuto in camera mia con voi?
Avete forse giurato di farmi affogare?
— Vado a prendere il lume, signore; ma in nome del
cielo, alzatevi: qualcuno ha voluto attentare alla vostra
vita, sbrigatevi per iscoprirlo.
— Eccomi alzato; aspettate un momento che trovi i
vestiti, se ci sono sempre. Ah! ecco la veste da camera;
ora correte a prendere il lume.
Uscii riportando la candela che era rimasta nel corri-
doio; me la tolse di mano, esaminò il letto annerito dalle
fiamme, le lenzuola e il tappeto coperto d'acqua.
— Chi ha fatto questo? — mi domandò.
In poche parole gli raccontai quello che sapevo, par-
landogli del riso strano, dei passi che avevo udito, del
fumo e dell'odore di bruciato che mi avevano condotta
in camera sua e dello stato in cui l'avevo trovato.
Infine gli dissi che per ispegnere il fuoco gli avevo
gettato addosso tutta l'acqua che avevo trovato.
Mi ascoltò seriamente e la sua faccia esprimeva più
tristezza che meraviglia.
Poi rimase qualche tempo senza parlare.
222