Page 223 - Jane Eyre
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Le parole gli tremavano sulle labbra e la voce era
commossa.
— Di nuovo, buona notte, signore; ma non si tratta né
di debito, né di obbligo, né di fardello.
— Sapevo, — continuò, — che un giorno o l'altro mi
avreste fatto del bene; l'ho letto nei vostri occhi la prima
volta che vi ho guardata. Non è bugiarda quell'espres-
sione e quel sorriso. — Tacque e poi continuò rapida-
mente: — Mi fecero bene fino in fondo al cuore. Il po-
polo parla di simpatie naturali e di buoni genii; vi è del
vero nelle favole più bizzarre. Mia cara protettrice, buo-
na notte.
La sua voce aveva un tono energico e negli occhi bril-
lavagli una fiamma insolita.
— Sono felice di essermi trovata desta, — dissi riti-
randomi.
— Come! Ve ne andate?
— Ho freddo, signore.
— È vero, siete tutta bagnata; andate, Jane, andate!
— ma tratteneva sempre la mia mano e io non potevo
uscire. Ricorsi allora ad un espediente. — Mi pare di
aver sentito rumore, — dissi.
— Allora lasciatemi, — e liberai la mia mano.
Tornai a letto, ma senza pensare a dormire.
Era giorno quando mi pareva di sentirmi portata via
da onde torbide mescolate ad onde chiare. Al di là di
quel mare infuriato, mi pareva di vedere una riva dolce
e calma.
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