Page 212 - Jane Eyre
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e vizioso, che avevo conosciuto e che non avevo mai
           pensato a odiare, tanto mi pareva spregevole. Nel rico-
           noscerlo la gelosia cessò, ma si spense pure il mio amo-
           re per Celina.
              "Una donna che poteva antepormi un rivale come
           quello, non era degna di me, meritava soltanto di essere
           disprezzata; meno di me peraltro che ero stato ingannato
           da lei.
              "Cominciarono a parlare; la loro conversazione mi

           rese   completamente   la   calma;   conversazione   frivola,
           mercenaria, senza cuore e senza spirito, pareva fatta per
           noiare, più che per irritare.
              "La mia carta di visita era sulla tavola; la videro e si
           misero a parlare di me, ma non avevano abbastanza spi-
           rito per denigrarmi, mi gettavano continui oltraggi. Celi-
           na sopratutto enumerava i miei difetti, e poneva in rilie-
           vo la mia bruttezza, lei che aveva espresso una così fer-
           vida ammirazione per quella che chiamava la mia ma-
           schia bellezza, lei che era così diversa da voi, che mi
           avete detto sul viso, la prima volta che ci siamo veduti,
           che non ero bello. Questo contrasto mi colpì allora, e....
              In quel momento Adele corse a noi dicendo:
              — Signore, John ha avvertito che il vostro intendente
           è arrivato e vuol parlarvi.
              — In questo caso devo abbreviare il racconto: aprii le
           persiane e mi avanzai verso i due amanti.
              "Liberai Celina dalla mia protezione pregandola di la-
           sciare subito il palazzo, ma le offrii la mia borsa per far




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