Page 206 - Jane Eyre
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"Ero giovane allora, e certo il mio viso era fresco
come il vostro, signorina Eyre.
"La mia primavera è passata; di essa mi rimane que-
sto fiorellino francese.
"In certi giorni vorrei esserne liberato, perché non an-
netto più nessun valore al tronco che l'ha prodotto, per-
ché ho visto che soltanto la polvere d'oro poteva servir-
gli d'ingrasso.
"No, non voglio bene a quella bambina, specialmente
quando è tanto pretenziosa come ora. La tengo qui, con-
formandomi al principio dei cattolici, i quali, con una
sola buona azione, credono espiare numerosi peccati.
"Ma vi spiegherò tutto ciò un'altra volta.
"Buona notte.
XV.
Il signor Rochester me lo spiegò infatti alla prima oc-
casione.
Un dopopranzo passeggiavo nei campi insieme con
Adele, lo incontrai e mi pregò di seguirlo in un viale di
frassini che si stendeva dinanzi a noi, mentre la bimba si
sarebbe baloccata con Pilato e col volano.
Mi narrò allora che Adele era figlia di una ballerina
dell'Opera, di Celina Varens, per la quale egli aveva nu-
trito quella che chiamava una gran passione.
Celina aveva finto di corrispondervi con un amore an-
che più ardente. Così egli, benché brutto, si credeva
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