Page 203 - Jane Eyre
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— È una massima pericolosa, signore; perché è facile
abusarne.
— Avete ragione, creatura sentenziosa, ma giuro su
tutto quello che ho, di non abusarne.
— Siete uomo e fallibile.
— Sì, come voi; ebbene?
— Gli uomini fallibili non dovrebbero arrogarsi un
potere che non può essere affidato sicuramente che agli
esseri perfetti e divini.
— Quale potere?
— Quello di dire di ogni azione, per strana che sia:
"Andrà bene."
— Sì, — rispose il signor Rochester, — l'avete detto:
dichiaro che "andrà bene."
— Dio faccia che sia così! — risposi alzandomi, per-
ché mi pareva inutile proseguire una conversazione così
oscura per me.
Capivo del resto, che almeno per il momento non po-
tevo penetrare il carattere del mio interlocutore e prova-
vo quel vago sentimento di malessere, che genera la
convinzione della propria ignoranza.
— Dove andate? — mi domandò egli.
— A mettere a letto Adele; è tardi.
— Avete paura di me, perché le mie parole somiglia-
no a quelle della sfinge.
— Difatti, parlate enigmaticamente, ma, benché io sia
meravigliata, non ho paura.
— Se avete paura, il vostro amor proprio teme un in-
ganno.
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