Page 200 - Jane Eyre
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— Come potete saperlo, come avete potuto indovina-
re tutto ciò, signore?
— Lo so, e per questo continuo così liberamente,
come se affidassi a un giornale i miei pensieri.
"Voi direte che avrei dovuto dominare le circostanze e
avete ragione, non ho potuto; quando la fortuna mi ha
colpito, avrei dovuto rimaner freddo e sono caduto nella
disperazione.
"Allora è cominciato il mio abbassamento, e, ora,
quando un imbecille vizioso eccita in me il disgusto coi
suoi vergognosi bagordi, non posso vantarmi di esser
meglio di lui.
"Sono costretto a riconoscere che lui ed io siamo allo
stesso livello.
"Perché non sono rimasto saldo? Dio sa se lo deside-
ro!
"Temete i rimorsi, quando sarete tentata di soccombe-
re, signorina Eyre: il rimorso è il veleno della vita.
— Si dice che il pentimento ne sia il rimedio, signore.
— No, il solo rimedio è una condotta migliore, e po-
trei giungervi; ho ancora forza sufficiente, se.... Ma per-
ché pensarvi, affranto e maledetto come sono? E del re-
sto, poiché la felicità mi è negata, ho diritto di cercare
nella vita il piacere, e lo troverò a qualunque costo.
— Allora, signore, cadrete sempre più in basso.
— È possibile, ma no, se trovo un piacere fresco e
dolce, e ne troverò uno così fresco e dolce come il miele
selvatico raccolto dalle api nelle foreste.
— Guardate che non vi paia troppo amaro.
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