Page 196 - Jane Eyre
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ta per sempre che non è mia intenzione di trattarvi da in-
           feriore, cioè che non voglio altro che la superiorità che
           debbono dare vent'anni di più e l'esperienza di un seco-
           lo. Questa è legittima e ci tengo. Dunque in virtù di que-
           sta superiorità, di questa sola, vi prego di parlarmi un
           poco, di distrarre la mia mente stanca da un solo pensie-
           ro, sul quale si rode come un ferro coperto di ruggine.
              Egli si era degnato di darmi una spiegazione, quasi di
           chiedermi scusa.

              Volli provargli che non ero indifferente a quell’atto
           cortese.
              — Non chiedo di meglio che di divertirvi, signore, se
           vi riesco; ma come volete che sappia quello che v'inte-
           ressa? Interrogatemi e vi risponderò come meglio posso.
              — Accettate che io abbia il diritto di farla un po' da
           padrone? Accettate che io possa essere qualche volta
           brusco ed esigente per le ragioni che vi ho esposte: pri-
           ma perché ho più anni e potrei essere vostro padre; poi
           perché ho l'esperienza che insegna la lotta, perché ho vi-
           sto da vicino molti individui e popoli, finalmente perché
           ho percorso metà della terra, mentre voi siete rimasta
           sempre confinata con le stesse persone nella stessa casa.
              — Fate come vi piace, signore.
              — Non è una risposta, o almeno è irritante, perché
           evasiva; rispondete chiaro.
              — Ebbene, signore, non credo che abbiate il diritto di
           darmi ordini, soltanto perché siete più anziano di me e
           conoscete meglio il mondo. La vostra superiorità consi-
           ste nell'uso che avete fatto del tempo e dell'esperienza.


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