Page 197 - Jane Eyre
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— Ecco una risposta assennata. Ma non ammetto il
           vostro principio, perché mi sarebbe sfavorevole; ho fatto
           un uso negativo di quei due vantaggi. Mettiamo da ban-
           da ogni superiorità; vi chiedo soltanto di accettare di
           tanto in tanto i miei ordini, senza offendervi col tono di
           comando; dite, volete?
              Sorrisi e pensai che il signor Rochester era un uomo
           strano e dimenticavo che ero lì per ricevere i suoi ordini
           dal momento che mi pagava per questo trenta sterline

           l'anno.
              — Ecco un sorriso che mi piace, ma non mi basta;
           parlate.
              — Pensavo, signore, che pochi padroni si curano di
           sapere se la gente che pagano è contenta o no di ricevere
           i loro ordini.
              — La gente che pagano? Che vi pago forse, io? Ah,
           sì, me n'ero scordato. Ebbene, per questa ragione merce-
           naria volete accordarmi di farla un po' da padrone?
              — Per questa ragione, no, signore; ma perché avete
           dimenticato che dipendevo da voi. Sì, ve lo consento di
           tutto cuore, perché voi cercate di sapere se il servo è fe-
           lice della sua servitù.
              — Consentite dunque a dispensarmi dalle forme con-
           venzionali, senza prendere tale omissione per una im-
           pertinenza?
              — Sono certa di non confondere mai la mancanza di
           forma con l'impertinenza. Mi piace la prima di quelle
           cose; in quanto all'altra, nessuna creatura libera può tol-
           lerarla, neppur per danaro.


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