Page 193 - Jane Eyre
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— No, signore.
— Non sapete che in voi c'è qualcosa di strano? —
mi disse. — Avete l'aspetto di una monachella, le vostre
maniere sono tranquille, gravi e semplici, tenete gli oc-
chi quasi sempre bassi, eccetto che quando li fissate su
di me, come ora per esempio. E quando vi si rivolge una
domanda, o si fa un'osservazione, che costringe a parla-
re, la vostra risposta se non è impertinente, è almeno
brusca.
— Scusate, signore, se sono stata troppo franca; avrei
dovuto dirvi che non era facile improvvisare una rispo-
sta, che i gusti sono diversi, che la bellezza ha poca im-
portanza, o qualcosa di simile.
— No, non avreste potuto rispondere questo. Come!
La bellezza ha poca importanza? Così col pretesto di ad-
dolcire il colpo, spingete più dentro la lama! Continuate:
quale difetto trovate in me? Mi pare che le membra e i
tratti sieno come quelli di tutti.
— La prego, signore, di voler dimenticare la mia ri-
sposta; non ho avuto l'intenzione di offendervi; è stata
una semplice storditaggine.
Si alzò i capelli che gli scendevano sugli occhi, met-
tendo a nudo una fronte larga e intelligente, ma punto
benevola, e mi domandò:
— Ebbene, signora, sono forse un idiota?
— No davvero, signore, ma mi giudicherà forse trop-
po brusca quando le chiederò se è filantropo.
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