Page 194 - Jane Eyre
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— Un'altra botta perché ho dichiarato che non mi pia-
ceva la compagnia delle vecchie e dei bimbi.... Parliamo
più piano.... No, ragazza, non sono generalmente un fi-
lantropo, ma ho una coscienza, e, altra volta, ho avuto
una grande tenerezza nel cuore. Alla vostra età avevo
pietà pei deboli e pei sofferenti. Ma la sorte mi ha colpi-
to con le sue mani pesanti, e ora posso vantarmi di esser
duro come una palla di cautsciù, vulnerabile forse da
due o tre parti, ma con un solo punto sensibile. Ora dite
che si possa sperare qualcosa per me?
— Che cosa si deve sperare, signore?
— Ma, che il cautsciù divenga carne.
— Deve aver bevuto davvero troppo vino, — pensa-
vo, non sapendo qual risposta dargli.
— Siete molto impacciata, — mi disse, — e benché
non siate bella, come non son bello io, pure quell'aria vi
sta bene. Del resto ho un mezzo per allontanare da me i
vostri occhi scrutatori e di riportarli sui fiori del tappeto.
Così voglio continuare a mettervi in impiccio, ragazzi-
na; oggi sono comunicativo.
Nel dir questo si alzò appoggiandosi al parapetto del
caminetto, ed io potei vedere distintamente il suo corpo,
il suo volto e il suo torace, il cui sviluppo non era in
proporzione con quello delle membra.
Quasi tutti lo avrebbero giudicato brutto, ma aveva
nel portamento tanta fierezza naturale, tanta sicurezza
nelle maniere, pareva curarsi tanto poco della mancanza
di bellezza ed esser così intimamente convinto che le
sue qualità compensavano largamente un'attrattiva tutta
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