Page 19 - Jane Eyre
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stanza dei bambini e dalla cucina; era solenne perché ra-
ramente vi entrava qualcuno.
La cameriera vi andava il sabato per spolverare i mo-
bili e gli specchi dalla polvere di tutta la settimana.
La signora Reed pure la visitava a lunghi intervalli
per esaminare certi cassetti segreti dell'armadio, dove
erano custodite carte di famiglia, la cassetta dei suoi
gioielli e la miniatura del suo defunto marito; in queste
ultime parole è contenuto il segreto della camera rossa:
l'incanto che la rendeva solitaria nonostante la sua bel-
lezza.
Il signor Reed era morto da nove anni, e in quella
stanza aveva esalato l'ultimo respiro, di là era stata por-
tata via la sua bara, e da quel giorno una specie di culto
solenne avevala preservata da frequenti visite.
Il sedile su cui Bessie e l'aspra signorina Abbot mi
avevano lasciata, era un'ottomana bassa collocata vicino
al caminetto di marmo.
Il letto mi stava dinanzi; a diritta il grande e cupo ar-
madio; a sinistra due finestre chiuse con uno specchio
nel mezzo, che rifletteva la tetra maestà della camera e
del letto.
Non ero sicura se la porta fosse stata chiusa, e appena
osai muovermi, andai a vedere.
Ohimè! sì; nessun prigioniero era stato mai meglio
rinchiuso.
Nel ripassare davanti allo specchio, il mio sguardo af-
fascinato su quello involontariamente si posò esploran-
done la profondità.
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