Page 18 - Jane Eyre
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dove andrà? Venite, Bessie, lasciamola. Non vorrei dav-
vero avere un cuore come il suo. Dite le vostre preghie-
re, signorina Eyre; se non vi pentite, Iddio potrà conce-
dere a qualche spirito malvagio di scendere dalla cappa
del camino, e di portarvi via.
Le due donne se ne andarono sbatacchiando la porta e
poi la chiusero a chiave.
La camera rossa era una camera riservata, dove rara-
mente qualcuno dormiva. Non l'aveva mai veduta abita-
ta altro che quando vi era molta affluenza di ospiti nella
villa di Gateshead e occorreva trar partito da ogni stan-
za; era una delle camere più grandi e più eleganti della
casa.
Nel centro era collocato un pesante letto di mogano a
colonne, dal quale pendevano drapperie di damasco ros-
so scuro. Le due grandi finestre, con le persiane chiuse,
erano ornate di drappeggiamenti della stessa stoffa. Il
tappeto era rosso, la tavola, collocata a piè del letto, era
coperta con un panno rosso; i muri erano coperti di carta
giallastra a rose; l'armadio, la toilette, le seggiole, erano
di vecchio mogano ben lustro. In mezzo a questo cupo
arredamento, s'inalzava sul letto e si staccava in bianco,
un mucchio di materasse abballinate e di guanciali, na-
scosti da una coperta di Marsiglia. A capo al letto vi era
un'ampia e comoda poltrona, pure bianca, con uno sga-
bellino davanti; pareva un trono.
Quella camera era fredda, perché raramente vi si ac-
cendeva il fuoco; era silenziosa, perché lontana dalla
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