Page 187 - Jane Eyre
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occhi di questa "Stella Vespertina" avete dovuto vederli
           in sogno. Come siete riuscita a farli così chiari e così
           poco brillanti? Che cosa volevate dire dando loro una
           espressione così profonda e così solenne? Chi vi ha in-
           segnato a dipingere il vento? Perché c'è una tempesta
           nell'aria e su quell'altura. Dove avete veduto Latmos?
           Perche questo è Latmos. Togliete di qui questi cartoni.
              Avevo appena legato la cartella che egli, guardando
           l'orologio, disse bruscamente:

              — Sono le nove; perché fate vegliare Adele così lun-
           gamente? Andate a metterla a letto.
              Adele abbracciò il suo tutore prima di uscire. Mi par-
           ve che le carezze di lei non gli facessero piacere.
              — Ora vi auguro la buona notte a tutti, — disse, indi-
           cando la porta.
              Questo significava che era stanco della nostra compa-
           gnia.
              La signora Fairfax prese la sua calza, io la cartella, fa-
           cemmo un saluto e uscimmo.
              — Voi pretendete, signora Fairfax, che il signor Ro-
           chester non è originale, — le dissi quando, dopo aver
           messo a letto Adele, la raggiunsi nella sua stanza.
              — Vi pare dunque bizzarro?
              — Mi pare mobile e rude.
              — È vero, può fare quest'effetto a un'estranea, ma io
           sono così assuefatta ai suoi modi, che non ci penso nep-
           pure. E poi, se ha un carattere strano, ci vuole indulgen-
           za.
              — Perché?


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