Page 179 - Jane Eyre
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— Sarei costretta di pensarci, signore, prima di darvi
           una risposta. Un dono va considerato sotto diversi aspet-
           ti, e bisognerebbe esaminarli tutti prima di dare un pare-
           re.
              — Signorina Eyre, voi non siete così ingenua come
           Adele; appena mi vede, mi chiede un regalo: voi invece
           cercate di non rispondere.
              — Perché ho minor fiducia che Adele nei miei diritti;
           ella può invocare il privilegio di un'antica conoscenza e

           della consuetudine, perché mi ha detto che le avete dato
           sempre balocchi. Io non avrei nessun titolo a ciò; sono
           un'estranea e non ho fatto nulla che meriti gratitudine.
              — Non fate la modesta; ho esaminato Adele e mi
           sono accorto che avete avuto molta cura per lei; la picci-
           na non ha grandi disposizioni, e in poco tempo l'avete
           fatta migliorare.
              — Signore, mi avete fatto un dono e ve ne ringrazio.
           La ricompensa più bramata da una istitutrice è quella di
           sentir lodare i progressi della propria alunna.
              — Oh! Oh! — fece il signor Rochester, e bevve il tè
           in silenzio. — Venite accanto al fuoco, — disse quando
           il vassoio fu portato via e la signora Fairfax si fu seduta
           in un cantuccio con la calza.
              Adele volle sedersi sulle mie ginocchia, ma le ordinò
           di baloccarsi con Pilato.
              — Siete qui da tre mesi? — mi domandò. — Di dove
           venivate?
              — Da Lowood, nella contea di....




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