Page 159 - Jane Eyre
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Le stanze, sulla facciata specialmente, mi  parvero
           belle; alcune stanze del terzo piano avevano un carattere
           antico.
              Si vedeva che lassù erano rilegati i mobili che man
           mano uscivano di moda, i cafoni di quercia e di noce, i
           bei letti antichi, le sedie dall'alta spalliera, coperte di ri-
           cami sbiaditi. Tutto questo dava al terzo piano di Thorn-
           field l’aspetto di un reliquiario di vecchi ricordi.
              — Qui dorme la servitù? — domandai.

              — No, occupano il quartiere sul di dietro della casa.
           Qui non ci dorme nessuno, e, se ci fossero gli spiriti, mi
           pare che verrebbero in queste stanze.
              — Non ci sono dunque spiriti?
              — No, per quanto io sappia, — rispose la signora,
           sorridendo.
              — Neppure nelle tradizioni?
              — Non credo, eppure si vuole che i Rochester sieno
           stati violenti, ma ora rimangono in pace nelle tombe.
              — Sì, dopo la febbre della vita, dormono tranquilli,
           — mormorai. — Ma dove andate, signora?
              — Sulla terrazza. Volete godere della veduta del pae-
           se, di lassù?
              Una scala stretta conduceva alle soffitte, e da queste,
           con una scaletta a mano, che finiva con una botola, si
           andava sui tetti.
              Era al livello dei nidi delle cornacchie.
              Appoggiata al parapetto, mi misi ad esaminare il ter-
           reno circostante, il prato verde intorno alla casa, i cam-
           pi, il bosco triste e folto, tagliato da un viale coperto di


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