Page 154 - Jane Eyre
P. 154

— Vorrei, — continuò la buona signora, — che le fa-
           ceste qualche domanda sui suoi genitori, per vedere se
           se ne rammenta.
              — Adele, — le dissi, — con chi stavate in quella gra-
           ziosa città di cui avete parlato?
              — Sono stata molto tempo con la mamma; ma poi è
           partita per la Virginia. Mamma m'insegnava a ballare, a
           cantare e dir poesie. Tanti bei signori e tante belle signo-
           re venivano da lei, e allora ballavo e mamma mi mette-

           va sulle loro ginocchia e mi faceva cantare. Mi divertivo
           tanto a cantare: volete sentirmi?
              E siccome aveva terminato di mangiare, glielo permi-
           si.
              Scese dalla seggiola e venne a mettermisi sulle ginoc-
           chia; poi allungò le mani, gettò indietro i ricci e alzò gli
           occhi al soffitto, come se stesse per intonare un'aria d'o-
           pera.
              Si trattava di una donna abbandonata, la quale, dopo
           essersi desolata per la perfidia dell'amante, chiama l'or-
           goglio in suo aiuto.
              Dice alle donne di coprirla dei più ricchi gioielli, del-
           le vesti più belle, perché ha preso la risoluzione di anda-
           re quella notte a un ballo ove deve incontrare il suo
           amante, per provargli, con la sua allegria, quanto poco si
           affligge per l'infedeltà.
              L'argomento era stranamente scelto per una bambina,
           ma io supposi che l'originalità stava appunto nell'udire
           in bocca di una creaturina accenti d'amore e di gelosia.




                                         156
   149   150   151   152   153   154   155   156   157   158   159