Page 147 - Jane Eyre
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sogna tenerle a una certa distanza se non si vuole perde-
re la propria autorità. L’inverno scorso, che è stato un
duro inverno, se vi ricordate, e che quando non nevica-
va, pioveva o tirava vento, nessuno, tranne il boscaiuolo
e il postino, è venuto al castello, dal mese di novembre
al mese di febbraio; e davvero ero divenuta triste restan-
do una sera come l'altra sempre sola. Leah mi leggeva
qualche volta, ma io credo che la povera ragazza prefe-
risse di più lavorare; trovava il compito troppo duro.
In primavera e in estate le cose vanno meglio; il sole
e le lunghe giornate portano un cambiamento, poi al
principio dell'autunno è giunta la piccola Adele Varens
con la sua balia: una bambina mette un po' di vita in una
casa; e ora voi siete qui ed io diverrò certo allegra.
Il mio cuore si commosse realmente sentendo così
parlare l'eccellente signora, e avvicinai la mia seggiola
alla sua e le espressi il sincero desiderio, che avevo, di
essere per lei una compagna tanto piacevole quanto lei
sperava.
— Ma non voglio trattenervi più questa sera, — disse
ella, — è quasi mezzanotte, voi avete viaggiato tutto il
giorno e dovete esser certo stanca. Se vi siete bene ri-
scaldata i piedi, vi condurrò nella vostra stanza: vi ho
preparata una stanza vicino alla mia; essa è molto picci-
na, ma ho pensato che vi ci troverete meglio che nelle
grandi stanze sul davanti; i mobili certo vi sono miglio-
ri, ma esse sono così tristi e solitarie che io non ci dor-
mirei.
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