Page 142 - Jane Eyre
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Infine vi sono dei quadri: Giura III, il principe di Gal-
           les e la morte di Wolf.
              Tutto questo dovetti vederlo alla luce di una lampada
           sospesa al soffitto e di un eccellente fuoco, presso il
           quale mi sono seduta senza levarmi né mantello, né cap-
           pello, cercando di liberarmi dal freddo e dall'umido che
           mi hanno intirizzita dopo sedici ore di viaggio.
              Lettori, benché sia comodamente seduta, non ho lo
           spirito tranquillo.

              Credevo che qualcuno sarebbe venuto a ricevermi
           alla   diligenza;   speravo   di   sentir   pronunziare   il   mio
           nome, di vedere una carrozza spedita per condurmi a
           Thornfield, invece non c'era nessuno.
              Dovetti dunque farmi preparare una camera e aspetta-
           re.
              Dopo mezz'ora non era ancora giunto nessuno; allora
           sonai.
              — Vi è qui vicino un luogo che si chiama Thornfield?
           — domandai al cameriere che si presentò.
              — Thornfield? non so, ma posso informarmene. Egli
           uscì e poco dopo ricomparve.
              — Siete voi la signorina Eyre? — disse.
              — Sì.
              — Ebbene, vi è qualcuno che vi aspetta.
              Mi alzai presto e scesi. Vidi allora alla luce di un fa-
           nale un uomo davanti alla porta, che guardava un caval-
           lo attaccato a una carrozza.
              — È quello il vostro bagaglio? — domandò brusca-
           mente accennando il baule.


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