Page 139 - Jane Eyre
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— La padrona sta abbastanza bene, ma credo che sia
inquieta. La condotta del signor John non le va a genio;
egli spende troppo denaro.
— È lei forse che vi ha mandato qui?
— No, ma da tanto tempo avevo desiderio di vedervi
e quando ho inteso dire che avevate scritto che andavate
via, mi sono decisa a venirvi ad abbracciare.
— Dubito, Bessie, che non siate rimasta delusa, ve-
dendomi.
Infatti lo sguardo di Bessie, benché fosse affettuoso,
non rivelava davvero l'ammirazione.
— No, signorina Jane; siete carina, avete l'aspetto di
una signorina, e così credevo che sareste divenuta. Non
eravate una bellezza da piccina.
Sorrisi alla franca risposta di Bessie, ma confesso che
non ne fui lusingata.
A diciott’anni non v'è chi non desideri di piacere, e
quando ci vien detto che non dobbiamo sperarlo, provia-
mo un sentimento che non è di gratitudine.
— Ma credo che siate istruita! — aggiunse Bessie,
forse per consolarmi. — Che cosa sapete fare? Sapete
suonare il pianoforte?
— Un poco.
Ve n'era uno nel parlatorio. Bessie l'aprì e mi doman-
dò di suonare qualcosa. Suonai alcuni valzer ed ella ne
fu incantata.
— Le signorine Reed non suonano bene come voi! —
esclamò con entusiasmo. — Ho sempre detto che come
sapere le avreste sorpassate. Sapete anche disegnare?
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