Page 134 - Jane Eyre
P. 134

me a leggere le preghiere, ad assistere all'andata a letto;
           poi c'era la cena delle maestre; infine andammo in ca-
           mera ove mi accompagnò l'inevitabile signorina Gryce.
              Avevamo un solo pezzetto di candela e tremavo al
           pensiero che terminasse prima che la mia compagna
           avesse cessato di ciarlare.
              Per fortuna la cena produsse su di lei un soporifero
           effetto.
              Presi allora la lettera, che portava sul sigillo l'iniziale

           E, e l'aprii.
              Era corta e così concepita:

              "Se J. E., che ha fatto martedì l'annunzio nell’Araldo,
           possiede le cognizioni indicate, se è in grado di fornire
           informazioni soddisfacenti sul carattere e sulla sua istru-
           zione, le è offerto un posto presso una bambina minore
           di dieci anni. Il salario è di 30 lire sterline. J. E., dovrà
           mandare il suo nome, il suo indirizzo e tutte le indica-
           zioni richieste alla signora Fairfax, a Thornfield presso
           Millcote, contea di Millcote."

              Esaminai lungamente la lettera; la calligrafia, anti-
           quata e tremante, rivelava la mano di una donna attem-
           pata. Mi rallegrai di quel fatto, perché temevo di cadere
           in qualche tranello e volevo soprattutto che il posto fos-
           se onorevole; la vecchia signora era per me una garan-
           zia. La signora Fairfax! Me la figurai vecchia, con una
           cuffia vedovile, rigida, ma cortese; il modello insomma






                                         136
   129   130   131   132   133   134   135   136   137   138   139