Page 131 - Jane Eyre
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Tutto quello che chiedo è di servire altrove; non pos-
so ottenerlo con la mia sola volontà? Non è forse cosa
fattibile?
Sì, sì, lo scopo non è così difficile. Se avessi soltanto
un cervello abbastanza attivo, per trovarne i mezzi!
Mi sedei sul letto sperando di aiutare il mio povero
cervello. La notte era fredda; mi gettai uno scialle sulle
spalle e mi rimisi a pensare.
— Che cosa vuoi? — domandavo a me stessa.
— Un paese nuovo, una casa nuova, volti, avveni-
menti nuovi; non voglio altro, perché sarebbe inutile di
voler di più. Ma come si fa per ottenere un nuovo posto?
Si ricorre agli amici? Non ne ho. Ma vi sono tanti che
non hanno amici, che debbono cavarsela da sé; quale è
dunque la loro risorsa?
Non potevo dirlo; nessuno rispondeva alla mia do-
manda.
Allora ordinai alla mia mente di suggerirmi tosto una
soluzione.
Ella lavorava febbrilmente; sentivo le tempie martel-
larmi; ma in un'ora circa si esaurì nel vuoto, mentre io
camminava per la stanza.
Aprii le tende e vidi brillare le stelle.
Ero tremante di freddo e tornai a letto.
Durante la mia assenza una fata benefica aveva certo
messa sul capezzale la risposta tanto cercata, perché
mentre mi coricavo di nuovo, mi venne alla mente senza
sforzo.
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