Page 137 - Jane Eyre
P. 137
— Il vetturino, — pensai, e scesi subito.
Per andare alla porta passai da un corridoio, che met-
teva in cucina.
La porta di quella era mezza aperta; qualcuno ne uscì
e precipitandosi verso di me, esclamò:
— È lei! l'avrei riconosciuta ovunque!
Guardai la donna, che aveva fatto quella esclamazio-
ne; era vestita come una bambinaia elegante; era ancora
giovane e belloccia e aveva gli occhi neri pieni di ani-
ma.
— Ebbene, chi sono? — mi domandò con un sorriso
e una voce che quasi riconobbi. — Spero che non mi
avrete dimenticata, signorina Jane?
Un momento dopo ero fra le sue braccia, coprendola
di baci ed esclamando: "Bessie! Bessie! Bessie!"
Era tutto quello che potevo dire, mentre lei rideva e
piangeva.
Andammo nel parlatorio, accanto al fuoco, ove c'era
un bimbo vestito da scozzese.
— È il mio bimbo, — disse Bessie.
— Dunque siete maritata.
— Sì, da quasi cinque anni; ho sposato Roberto Lea-
ven, il cocchiere, e Bobby ha una sorellina che ho chia-
mata Jane.
— Non siete più a Gateshead?
— Sì, sono portinaia; gli antichi portinai sono andati
via.
139