Page 105 - Jane Eyre
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— Egli non è Dio, non è un uomo che riscuota fidu-
           cia. Nessuno qui gli vuol bene, perché non ha fatto mai
           nulla per meritare il nostro affetto. Se vi avesse accorda-
           to speciali favori, avreste trovato intorno a voi delle ne-
           miche, palesi o occulte. Ma dopo quello che è accaduto,
           quasi tutte vorrebbero attestarvi la loro simpatia, se po-
           tessero. Maestre e alunne potranno guardarvi fredda-
           mente per un giorno o due, ma in cuore hanno sentimen-
           ti di amicizia e ve li manifesteranno con più effusione

           tra qualche tempo. Del resto, Jane.....
              — Ebbene, Elena? — dissi mettendo le mani nelle
           sue.
              Ella strinse dolcemente le mie dita per riscaldarle, e
           continuò:
              — Se il mondo intero vi odiasse e vi credesse colpe-
           vole, ma la vostra coscienza vi approvasse, vi credereste
           forse priva di un'amica?
              — No, ma questo non basta per me. Se non mi sento
           amata, preferisco morire. Non posso esser sola ed odia-
           ta. Elena, vedete, per ottenere un vero affetto da voi,
           dalla signorina Temple e da tutti quelli cui voglio since-
           ramente bene, mi sottoporrei ad aver un braccio rotto,
           ad esser rotolata per terra da un toro, a stare dietro un
           cavallo furioso che mi desse un calcio nel petto.
              — Zitta, Jane! Voi fate troppo conto dell'affetto terre-
           stre; siete troppo impressionabile, troppo ardente. La
           mano sovrana, che ha creato il vostro corpo, vi ha infuso
           un soffio vitale, ha posto per voi delle risorse fuori di
           voi stessa e delle creature deboli come voi. Al di là di


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