Page 103 - Jane Eyre
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Eppure Elena Burns portava al braccio un cartello con
queste parole:
Alunna sciatta
Un'ora prima avevo sentito la signorina Scatcherd
condannarla a pane e acqua, per aver macchiato un
esemplare di calligrafia copiandolo.
VIII.
Prima che fosse trascorsa la mezz'ora della mia peni-
tenza, sentii sonare le cinque. Cessarono il lavoro e tutte
andarono in refettorio per prendere il caffè. Mi arrischiai
a scendere. Era notte e lasciandomi scivolare in un can-
to, mi sedei sull'impiantito. Era sul punto di svanire l'in-
cantesimo che mi aveva sostenuto fino a quel momento.
Sopraggiunse la reazione e il dolore che s'impossessò di
me fu così opprimente, che mi abbandonai ad esso, col
viso rivolto verso terra. Nulla mi aiutava. Nessuno mi
udiva ed Elena Burns non era vicina a me. Giungendo a
Lowood avevo risolto di esser così buona, così sotto-
messa, da conquistare simpatie e amicizie. Avevo già
fatto progressi evidenti e la mattina mi avevano dato il
posto di capo-classe; la signorina Miller mi aveva calda-
mente complimentata, la signorina Temple mi aveva ac-
cordato un sorriso d'approvazione e s'era impegnata a
insegnarmi il disegno e a farmi insegnare il francese, se
continuavo a progredire per due mesi. Ero amata dalle
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