Page 100 - Jane Eyre
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— Non vi spaventate, Jane; ho visto che non l'avete
           fatto apposta, e non sarete punita.
              Quelle buone parole mi ferirono come un dardo.
              — Fra poco mi disprezzerà e vedrà in me un'ipocrita,
           pensai; e allora un sentimento di collera contro la signo-
           ra Reed e contro il direttore, m'infiammò il sangue.
              — Avanzate quella seggiola, — disse il signor Bocke-
           lhurst accennando una sedia alta, — e metteteci la bam-
           bina.

              Mi accorsi che mi avevano alzata sulla sedia, ma non
           so chi fosse stata.
              — Signore, — disse il direttore rivolgendosi alla sua
           famiglia, — signorina Temple, maestre, alunne, voi ve-
           dete tutte questa bimba.
              Certo mi vedevano tutte, e i loro sguardi mi bruciava-
           no il viso.
              — Voi vedete che è piccina; Dio le ha accordato libe-
           ralmente l'involucro che accorda a tutti. Nessuna defor-
           mità indica in lei un essere a parte. Chi crederebbe che
           lo spirito del male ha trovato in lei una schiava e un
           agente? Eppure, è ben triste a dirsi, ma è la verità.
              Egli si fermò ed io ebbi tempo di rinforzare i miei
           nervi e di sentir svanire dal volto il rossore. Non potevo
           evitare la prova; dovevo sostenerla con coraggio.
              — Mie care bambine, — continuò il pastore, — è
           cosa dolorosa e triste, ed a me spetta di avvertirvi: que-
           sta piccina, che avrebbe potuto essere un agnello di Dio,
           è una reproba. State in guardia, diffidate del suo esem-
           pio; se è necessario, evitatene la compagnia, escludetela


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