Page 348 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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Abdul chi?


             Abdul il Curdo. Quello che disubbidiva e portava le mutande bianche…
          Non  lo  sai  che  nell’esercito  iracheno  portare  le  mutande  bianche  è
          proibito? È proibito anche portare la camiciola bianca, i calzini bianchi, i
          fazzoletti  bianchi.  Saddam  non  vuole  perché  con  la  roba  bianca  si  può

          alzare bandiera bianca e arrendersi. Però le mutande bianche Abdul non
          le toglieva mai. «Vedrai che ci serviranno» diceva. «Non si spara mica a
          chi sventola le mutande bianche, la bandiera bianca!» Il guaio è che loro

          ci hanno sparato lo stesso, e… Ohi, ohi! Che male, Iahallah, che male!

             Loro chi, Dakèl?

             Quelli che ci hanno beccato al con ne, quelli col bracciale rosso della

          Resistenza…
             Iahallah,  Iahallah!  Chi  lo  immaginava  che  nel  Kuwait  ci  fosse  la
          Resistenza?  E  chi  lo  sapeva  che  fossero  così  cattivi?  Cattivi,  sì,  cattivi.

          Dopo mi hanno anche picchiato.
             «Piglia  questo»  urlavano.  «Piglia  quest’altro,  stupratore!  Ladro!»  È
          inutile      dirgli      io-non-ho-stuprato-nessuno,               io-non-ho-rubato-nulla-a-
          nessuno. Mah! Forse sapevano che quel giorno avevo preso il cibo della
          kuwaitiana… Ma avevo tanta fame, quel giorno.

             Erano settimane che in caserma ci davano soltanto due fette di pane al
          mattino  e  due  al  pomeriggio,  con  l’acqua,  e  quando  ho  visto  quella
          kuwaitiana con la borsa piena di uova e banane e formaggio… Non ho

          resistito. Ho allungato la mano e le ho detto:
             «Dammela». E lei me l’ha data. Subito. Senza far storie. Ohi, ohi! Che
          male! Ohi, ohi…

             Da quanto tempo sei soldato, Dakèl?


             Da un anno e quattro mesi, Iahallah… Da quando quella carogna che fa
          la spia per il capo-villaggio venne a cercarmi. Venne, quel porco, e chiese

          a mia moglie: «Dov’è Dakèl?». «Nel campo a cogliere i cetrioli» rispose lei.
          «Allora chiamalo e digli che entro due ore deve presentarsi al distretto.»
          Iahallah,  Iahallah…  Proprio  a  me  che  ho  sempre  avuto  paura  di  fare  il
          soldato, di stare nelle caserme e nelle città dove c’è tanta gente che legge
          il giornale e ripete quello che scrive il giornale. Sono un contadino, io.

             Non  mi  piace  stare  nelle  caserme  e  nelle  città.  Mi  piace  stare  in
          campagna, a coltivare i cetrioli, le cipolle, le melanzane. Eppoi i soldati
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