Page 170 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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Ora le dico quale fu la «sorveglianza speciale». Quando i nostri atleti
giunsero, via Zurigo, con un volo della Lufthansa, nessuno li scortò o li
protesse. Né alla partenza né all’arrivo. Quando prendemmo possesso dei
nostri alloggi ci sentimmo addosso una sensazione di minaccia, di
pericolo. Fin da quel primo giorno non ci fu mai un poliziotto dinanzi alla
nostra casa. Mai. Nemmeno di notte. Due o tre volte scorgemmo, da
lontano, una poliziotta. Però era armata di walkie-talkie e basta.
Ossessionate dall’ordine di non apparire militariste, le Giacche Blu
disponevano del walkie-talkie e basta. E chiunque poteva entrare lì
dentro. Bastava che dicesse: «Sono amico del Tal dei Tali», oppure: «Vo a
visitare il Tal dei Tali». La guardia rispondeva: «Si accomodi». Io non dico
che i tedeschi dovessero comportarsi come i messicani nel 1968, non dico
che dovessero sparare prima di chiedere i documenti: però una rivoltella
qua e là avrebbe fatto comodo, no? Anche considerando che noi non
potevamo portar rivoltelle né esser scortati dai nostri agenti di sicurezza.
Dio, come è possibile che otto uomini armati no ai denti possano
introdursi di notte in un Villaggio olimpico e attaccare indisturbati un
alloggio? Dopo i primi spari alle 4 e mezzo, neanche un poliziotto si fece
vivo. Dopo gli spari delle 4 e tre quarti, passarono quindici minuti perché
apparisse una Guardia Azzurra con il walkie-talkie. A tanto può giungere
l’antimilitarismo? E si tratterà davvero di antimilitarismo?
Certo, errori ci sono stati anche da parte nostra, io non posso parlarne,
non devo parlarne, ma capisco che anche da parte di noi israeliani
qualcosa non ha funzionato. Il nostro servizio segreto ad esempio.
Funziona sempre così bene: non capisco perché, stavolta, non abbia
saputo nulla in anticipo. La nostra prudenza, ad esempio. La nostra
fantasia. Ne abbiamo tanta e non capisco perché, stavolta, sia mancata
all’appuntamento. Ci siamo lasciati cogliere di sorpresa come per la
strage fatta dai giapponesi all’aeroporto di Lod. Anche in quel caso…
Tanta sorveglianza pei passeggeri in partenza e nessuna pei passeggeri in
arrivo. Avevamo pensato a tutto e non al semplice fatto che chiunque,
arrivando, può aprire una valigia ed estrarne un mitra e sparare. Dopo un
simile precedente, avremmo dovuto esigere dai tedeschi garanzie più
precise. Sì, abbiamo le nostre colpe. Ma la colpa maggiore resta quella dei
tedeschi. Questi tedeschi che oltre a essere molli sono anche bugiardi. Ah,
le bugie che ci hanno detto sul risultato della loro stupida sparatoria, del
loro fallimento! Stanno bene, sono vivi, sono allegri… Noi ci credevamo
talmente che avevamo deciso di aspettarli bevendo una bottiglia di
champagne. Lo so, può sembrare assurdo bere champagne mentre due
compagni come Moshe Weinberg e Joseph Romano giacciono morti. Ma
in un caso simile due morti son pochi, rappresentano una percentuale