Page 69 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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ammisi che il feto era morto, vidi un gran dolore in lei. Ho detto

        feto e non bambino: la scienza mi permette questa distinzione.
        Sappiamo tutti che un feto diventa un bambino solo al momento

        della viabilità, e che tale momento sopraggiunge al nono mese.

           In casi eccezionali, al settimo mese. Ma ammettiamo pure che
        non fosse più un feto, che fosse già un bambino: il crimine non

        esisterebbe ugualmente. Caro collega, costei non voleva la morte
        del suo bambino: voleva la propria vita. E purtroppo in certi casi

        la nostra vita è la morte di un altro, la vita di un altro è la nostra

        morte. A chi ci spara, si spara. Le leggi scritte chiamano ciò le-
        gittima difesa. Se mai questa donna desiderò inconsciamente la

        morte del figlio, lo fece per legittima difesa. Quindi non è colpe-

        vole«.



           Poi s’è alzato tuo padre che non piangeva più. Ma appena ha

        mosso le labbra per dire qualcosa, il suo mento ha incomincia-
        to a tremare e le lacrime sono sgorgate di nuovo. Si è portato di

        nuovo le mani agli occhi ed è ricaduto a sedere. «Rinuncia alla
        parola  dunque?«ha  detto  il  medico  con  irritazione.  Tuo  padre

        ha abbassato il capo impercettibilmente, come a rispondere sì.

        «Non può rinunciare al voto però«ha insistito l’altro. Tuo padre
        ha raddoppiato i singhiozzi. «Il voto, la prego! «Tuo padre s’è sof-

        fiato il naso, tacendo. «Colpevole sì o no?»
           Tuo padre ha tirato un sospiro lungo e ha mormorato:

           «Colpevole». A quel punto è successa una cosa tremenda: la

        mia amica s’è voltata e gli ha sputato addosso. E mentre lui si
        detergeva, pallido, la mia amica ha gridato: «Vigliacco. Ipocrita

        vigliacco.  Tu  che  le  telefonavi  soltanto  perché  lo  buttasse  via.

        Tu che per due mesi sei rimasto nascosto come un disertore. Tu
        che sei andato da lei solo perché ti ho pregato. Fate sempre così,

        vero? Vi spaventate e ci lasciate sole e al massimo tornate da noi

        in nome della paternità. Tanto che vi costa la paternità?
           Un ventre sfasciato da un ingrossamento ridicolo? La pena del

        parto, la tortura dell’allattamento? Il frutto della paternità vi vie-
        ne scodellato dinanzi come una minestra già cotta, posato sul

        letto come una Camicia stirata. Non avete che dargli un cognome




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