Page 67 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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io vi ricordo che la specie umana si propaga così: piaccia o non
piaccia. E concludo: colpevole !»
Mi sono rattrappita a quell’urlo. Ho chiuso gli occhi e così non
ho visto la dottoressa che si alzava per parlare.
Quando li ho riaperti lei aveva già incominciato e diceva:
«Il mio collega si è dimenticato di ammettere che per ogni
Omero nasce un Hitler, che ogni concepimento è una sfida carica
di splendide e orrende possibilità. Io non so se questo bambino
sarebbe stato una Giovanna d’Arco o un Hitler: quando è morto
egli era soltanto una sconosciuta possibilità. Però so chi è que-
sta donna: una realtà da non distruggere. Tra una possibilità sco-
nosciuta e una realtà da non distruggere, io scelgo quest’ultima.
Il mio collega sembra ossessionato dal culto della vita. Però quel
culto egli lo riserva a chi potrebb’essere, non lo estende a chi lo
è già. Il culto della vita è una bella chiacchiera e basta. Anche
la battuta un-figlio-non-è-un-dente-cariato è una bella battuta
e basta. Scommetto che il mio collega è stato alla guerra e ha
sparato e ha ucciso dimenticando che nemmeno a vent’anni un
figlio è un dente cariato. Non conosco infanticidio peggiore della
guerra: la guerra è un infanticidio in massa, rinviato di vent’an-
ni. Eppure lui l’accetta, in nome di chissà quali altri culti, e non
applica ad essa la tesi del suo continuum. Anche come scienzia-
ta non posso prendere sul serio il suo continuum: se lo facessi,
dovrei portare il lutto ogni volta che un uovo muore non fecon-
dato, ogni volta che i duecento milioni di spermii non arriva-
no a bucarne la membrana. Peggio: dovrei portare il lutto anche
quando viene fecondato: pensando ai centonovantanove milio-
ni e novecentonovantanovemilanovecentonovantanove spermii
i quali muoiono sconfitti dalL’unico spermio che ha bucato la
membrana. Anch’essi sono creature di Dio. Anch’essi sono vivi e
contengono gli elementi che compongono un individuo. Il mio
collega non li ha mai osservati al microscopio? Non li ha mai vi-
sti correre scodinzolando come un branco di girini, non li ha mai
visti faticare e lottare contro la zona pellucida, battendoci il capo
disperatamente, sapendo che fallire è morire? Si tratta di uno
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