Page 56 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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Infatti, quando si rompe, le due cose si fondono insieme come
l’amore e l’odio, la vita e la morte, che tu sia uomo o donna. Sono
tornata a chiedermi se sei un uomo o una donna ed ormai vorrei
che tu fossi un uomo. Così non avresti la scuola mensile di san-
gue, un giorno non ti giudicheresti colpevole di guidare lungo
una strada sconvolta dalle buche e dai sassi. Non ti sentiresti
male come in questo momento mi sento io e potresti librarti su
nell’azzurro molto più seriamente di quanto faccia io: i miei sforzi
per volare non vanno mai oltre il balzo di un tacchino. Le donne
che bruciano il reggiseno hanno ragione. Hanno ragione? Nes-
suna di loro ha scoperto un sistema perché il mondo non finisca
se non fai bambini. E i bambini nascono dalle donne. Conosco
un racconto di fantascienza che Si svolge su un pianeta dove per
procreare bisogna essere in sette. Ma è molto difficile trovarsi in
sette ed è ancor più difficile mettersi d’accordo in sette perché
la gravidanza, non solo il concepimento, coinvolge tutti e sette.
Perciò la razza si estingue e il pianeta si vuota. Conosco un al-
tro racconto dove al protagonista basta una soluzione alcalina,
o un bicchiere d’acqua col sale. Ci salta dentro e paf! Diventano
due. Si tratta di una normale scissione cellulare e, nell’attimo in
cui il protagonista si scinde, cessa d’esser se stesso: compie una
specie di suicidio del suo io. Però non muore e non soffre nove
mesi d’inferno. D’inferno?
Per alcune, sono nove mesi di gloria. La soluzione migliore re-
sta quella che ti dissi in principio. Si toglie l’embrione dal ventre
della madre, lo si mette nel ventre di un’altra disposta ad ospi-
tarlo, una più paziente di me, più generosa di me... Credo d’avere
la febbre. Gli spasmi sono ricominciati. Devo ignorarli. Ma come?
Pensando a tutt’altre cose, suppongo. Potrei raccontarti una fia-
ba.
~ tanto che non ti racconto una fiaba. Eccola. C’era una volta
una donna che sognava un pezzetto di luna. Anzi, nemmeno un
pezzetto: un po’ di polvere le sarebbe bastata.
Non era un sogno irrealizzabile, tantomeno bizzarro.
Lei conosceva gli uomini che andavano sulla luna, andarci era
una gran moda a quel tempo. Gli uomini partivano da un punto
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