Page 37 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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tati i ponti, le strade, erano morti nuovi innocenti. Ma dopo era

        sorta quest’alba, splendida come campane di Pasqua, ed aveva
        portato gli amici.

           Avanzavano belli, sorridenti, festosi, angeli in uniforme, e la

        gente gli correva incontro buttandogli fiori, gridandogli grazie. Il
        padre della ragazzina, ormai libero, veniva salutato da tutti con

        gran deferenza e i suoi occhi brillavano la luce di chi ha cono-
        sciuto la fede. Poi si avvicinò qualcuno e gli disse di correre al

        comando alleato: succedeva una cosa gravissima. Il padre della

        ragazzina corse chiedendosi quale fosse la cosa gravissima. E la
        cosa gravissima era un uomo che singhiozzava su un prato, col

        capo affondato nell’erba. Avrà avuto circa trent’anni.

           Indossava un abito blu, chiaramente scelto per ricever gli ami-
        ci, e all’occhiello della giacca gli fioriva una gran rosa rossa: di

        carta. Dinanzi a lui, anzi sopra di lui, a gambe divaricate, stava un

        angelo in uniforme e imbracciava il mitragliatore. Il padre del-
        la ragazzina si chinò sull’uomo: «Che hai fatto?«. Lui raddoppiò

        i singhiozzi e mugolò soltanto: «Mamma, mamma, mamma». Il
        padre della ragazzina chiese di parlare col comandante allea-

        to. Costui lo ricevette alzando un viso aguzzo, ornato di baffetti

        color carota, e agitando un frustino: «Lei è uno dei cosiddetti
        rappresentanti del popolo?«. Il padre della ragazzina rispose sì.

        «Allora la informo che il suo popolo ci ha dato il benvenuto ru-
        bando Quell’uomo ha rubato. «Il padre della ragazzina chiese

        cosa avesse rubato. «Un saccapane pieno di cibo e di documenti

        «sibilò il frustino. Il padre della ragazzina chiese quali documen-
        ti. «Il libretto di congedo del sergente proprietario del saccapa-

        ne«sibilò il frustino.

           Il padre della ragazzina chiese se il libretto era stato ritrovato.
        «Sì, ma stracciato!» sibilò il frustino.

           Il padre della ragazzina osservò che forse lo si poteva incollare.

           Ed il cibo? Era stato ritrovato anche quello? Il cibo è stato man-
        giato! L’intera razione di un’intera giornata! «gridò il frustino im-

        pazzito. Il padre della ragazzina frenò un sorriso. Rispose che ciò
        era certo spiacevole: quale rappresentante del popolo avrebbe

        preso il ladro in consegna e avrebbe chiesto di rimborsare il ser-




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