Page 28 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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sorgeranno altre schiavitù. I

           miei consigli. I miei insegnamenti. Le mie raccomandazioni.
           La tua stessa paura di darmi dolore facendo cose diverse da

        quelle che ti avrò insegnato. Passerà molto tempo, ai tuoi occhi,

        prima ch’io ti lasci partire come gli uccelli che i genitori buttano
        fuori dal nido, il giorno in cui sanno volare. Infine quel tempo

        verrà, e io ti lascerò partire, ti lascerò attraversare la strada da
        solo, col verde e col rosso. Ti ci spingerò. Ma questo non aumen-

        terà la tua libertà perché mi resterai incatenato con la schiavitù

        degli affetti, la schiavitù del rimpianto. Alcuni la chiamano schia-
        vitù della famiglia. Io non credo alla famiglia. La famiglia è una

        menzogna costruita da chi organizzò questo mondo per control-

        lare meglio la gente, sfruttarne meglio l’obbedienza alle regole e
        alle leggende.

           Ci si ribella più facilmente quando si è soli, ci si rassegna più

        facilmente quando si vive con altri. La famiglia non è che il por-
        tavoce di un sistema che non può lasciarti disubbidire, e la sua

        santità non esiste. Esistono solo gruppi di uomini e donne e bam-
        bini costretti a portare lo stesso nome ed abitare sotto lo stesso

        tetto: detestandosi, odiandosi, spesso. Però il rimpianto esiste,

        e i legami esistono, radicati in noi come alberi che non cedono
        neanche all’uragano, inevitabili come la fame e la sete. Non te

        ne puoi mai liberare, anche se ci provi con tutta la tua volontà, la
        tua logica. Magari credi di averli dimenticati e un giorno riaffiora-

        no, irrimediabilmente, spietati, per metterti la corda al collo più

        di qualsiasi boia. E strozzarti.



           Insieme a quelle schiavitù, conoscerai quelle imposte dagli al-

        tri e cioè dai mille e mille abitanti del formicaio.
           Le loro abitudini, le loro leggi. Non immagini quanto siano sof-

        focanti le loro abitudini da imitare, le loro leggi da rispettare.

        Non fare questo, non fare quello, fai questo e fai quello... E se ciò
        è tollerabile quando vivi tra brava gente che ha un’idea della li-

        bertà, diventa infernale quando vivi tra prepotenti che ti negano
        perfino il lusso di sognarla, realizzarla nella tua fantasia.

           Le leggi dei prepotenti offrono solo un vantaggio: ad esse puoi




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