Page 24 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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te: chi ci camperebbe? Tra l’altro, tuo padre non s’è fatto più
        vivo. Suppongo che non voglia esser coinvolto.

           Ti dispiace? A me no: il poco che provavo per lui s’è estinto in

        due telefonate. Anzi nel fatto stesso che m’abbia parlato al te-
        lefono anziché fissandomi negli occhi. Al ritorno poteva presen-

        tarsi, ti pare? Sa bene che non gli chiederei di sposarmi, che non
        gliel’ho mai chiesto, che non voglio sposarmi, ch’e non lo vorrei

        mai: cosa lo trattiene dunque? Si sente forse colpevole d’avermi

        amato in un letto? Un giorno la nonna andò a confessarsi davve-
        ro e il prete le dette il seguente consiglio: «Non vada a letto con

        suo marito, non vada! «. In fondo, per certa gente, la vera colpa

        di un uomo e di una donna consiste nell’amarsi in un letto. Per
        non avere bambini, dicono, basterebbe, semplicemente, diven-

        tare casti. D’accordo: visto che è un po’ difficile stabilire chi deve

        essere casto e chi no, diventiamo tutti casti e trasformiamoci in
        un pianeta di vecchi. Milioni e milioni di vecchi incapaci di ge-

        nerare, mentre la razza umana si estingue, come nei racconti di
        fantascienza ambientati su arte, sullo sfondo di meravigliose cit-

        tà che si sgretolano: abitate solo da fantasmi. I fantasmi di tutti

        coloro che avrebbero potuto essere e non sono stati. I fantasmi
        dei bambini mai nati. Oppure diventiamo tutti omosessuali, tan-

        to il risultato sarebbe lo stesso: un pianeta di vecchi incapaci
        di generare, sullo sfondo di meravigliose città che si sgretolano,

        abitate solo dai fantasmi dei bambini mai nati...



           E se invece li utilizzassimo, i vecchi? Ho letto da qualche parte

        che è possibile effettuare il trapianto degli embrioni. Una con-

        quista della biologia tecnologica.
           Si toglie l’uovo fertilizzato dal ventre della madre e lo si trasfe-

        risce nel ventre di un’altra donna disposta a ospitarlo.

           Lo si fa crescere lì. Ecco, se un’altra donna ti ospitasse, ad esem-
        pio una vecchia per cui rimanere immobile non costituisse uno

        strazio, nasceresti ugualmente e non starei qui a tormentarmi.
        Fare bambini, in fondo, è un’impresa da vecchi. Sono così pa-

        zienti, i vecchi. Ti offenderebbe essere trapiantato in un ventre




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