Page 23 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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misura per me.
Ci tiene, e ci tengo anch’io. Se non potessi andare... Certo che vi
andrò. Il dottore non disse che la gravidanza non è una malattia,
è uno stato normale, che devo continuare a fare ciò che ho sem-
pre fatto? Tu non mi tradirai.
E successo qualcosa che non prevedevo: il dottore mi ha mes-
so a letto. E qui mi trovo, immobile. Devo stare ferma e distesa.
Non è facile, capisci, visto che vivo sola: se qualcuno suona il
campanello, devo alzarmi per aprire la porta. E poi devo mangia-
re, devo lavarmi: per cuocere una minestra o andare nel bagno,
sono costretta a lasciare il letto. Sì o no? Al cibo, per ora, ci pensa
la mia amica. Le ho dato le chiavi e due volte al giorno viene a
portarmelo, poveretta. Ho esclamato: «Non hai voluto un terzo
figlio ed ecco che ti trovi ad adottarne una adulta». Ha risposto
che una adulta è meglio di una neonata: non si deve allattare. Ci
credi se ti racconto che la mia amica è buona? Lo è. E non solo
perché viene qui: ma perché non parla più di quel Munson, dei
suoi antropologi.
All’improvviso, sembra preoccupatissima dal timore che io ti
perda. Non ti allarmare: il pericolo non esiste. Il medico ha ri-
petuto gli esami e ha concluso che procedi bene, l’immobilità
è una precauzione dovuta ai dolori che egli attribuisce a cause
diverse. Hai compiuto due mesi, e i due mesi segnano un pas-
saggio molto delicato: quello durante il quale l’embrione diventa
feto. Stai formando le tue prime cellule ossee, che rimpiazzano
le cartilagini. Stai allungando le gambe, proprio come un albero
che spinge avanti i suoi rami, e anche ai tuoi piedini fioriscono
ormai le dita. Dovremo stare cauti fino al terzo mese, superato
il quale potremo riprendere le nostre abitudini: questa storia di
restare ferma e distesa non durerà che quindici giorni. Infatti al
commendatore ho inventato che ho una forte bronchite. Ci ha
creduto e mi ha assicurato che il viaggio tutto sommato può at-
tendere: tanti particolari vanno ancora organizzati. Menomale:
se sapesse la verità, potrebbe sostituirmi. Al limite, licenziarmi. E
sarebbe un bel guaio per me e per
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